Carmelo Fabio D’Antoni e l’opera “Queens in the dark”

“Queens in the dark” di Carmelo Fabio D’Antoni (2025, olio su tela, 300×200 cm) Tecnica Neo-Stilnovista

L’opera “Queens in the dark” di Carmelo Fabio D’Antoni si presenta come un imponente dipinto a olio di grandi dimensioni (300×200 cm) che cattura lo sguardo attraverso la potenza evocativa di quattro figure femminili incoronate, avvolte da un’atmosfera sospesa tra misticismo e racconto epico. L’artista, definito il pittore del “Dolce Stil novo”, propone qui una visione contemporanea del tema del potere regale al femminile, declinandolo in una chiave simbolica e onirica.


1. Composizione e organizzazione dello spazio

La tela è organizzata in una struttura piramidale o quasi processionale: le quattro donne sono disposte in primo piano su un leggero banco di nubi, con uno sfondo paesaggistico che lascia intravedere castelli, alberi e un cielo notturno dominato da una luna luminosa.

  • Centralità delle figure: Le regine sono collocate in posizione frontale e occupano la quasi totalità dello spazio pittorico in altezza. Questa scelta compositiva conferisce solennità e importanza alle figure, rafforzando il senso di regalità.
  • Equilibrio cromatico: Le quattro vesti (in blu, verde, rosso e nero) sono distribuite in modo da bilanciare i toni scuri e quelli più luminosi, creando un contrasto suggestivo con la foschia biancastra in basso e con il cielo cupo sullo sfondo.

2. Uso del colore e della luce

Il colore è impiegato con cura per sottolineare il carattere drammatico e al contempo fiabesco della scena.

  • Toni lunari e brume: La presenza di una foschia candida nella parte bassa del dipinto, che avvolge parzialmente le regine, dona un’aura mistica e incorporea, quasi a suggerire che queste figure emergano da un mondo ultraterreno.
  • Luminescenze e contrasti: L’illuminazione proviene in parte dalla luna, che sembra rischiarare i volti e i dettagli delle vesti. Le cromie scure e intense degli abiti si stagliano contro il cielo notturno, mentre il bagliore bianco-argenteo della nebbia crea un contrasto che cattura immediatamente l’attenzione.

3. Rappresentazione delle figure

Le quattro donne sono ritratte con una cura quasi fotografica nel volto, ma presentano al contempo elementi iconici e simbolici.

  • Dettagli dei volti e delle mani: I tratti somatici, gli sguardi fieri e la postura delle mani, spesso in posa solenne, suggeriscono una forte personalità e un’aura di potere.
  • Simboli regali: Ciascuna regina indossa una corona e tiene in mano un oggetto distintivo (spada, asce e scettri nascosti ). Tali elementi alludono al potere, alla difesa e alla giustizia.
  • Vesti e cromie: La differenziazione dei colori dei mantelli (blu, verde, rosso e nero) potrebbe alludere ai quattro elementi, alle quattro stagioni o alle diverse sfaccettature del potere femminile. Ciascun abito sembra esprimere un carattere specifico: il blu per la saggezza o la calma, il verde per la vitalità e la natura, il rosso per la passione e la forza, il nero per il mistero e l’autorità.

4. Atmosfera e narrazione

L’ambientazione notturna e l’inserimento di un paesaggio medievaleggiante sullo sfondo (con castelli appena visibili e alberi dai contorni scuri) collocano l’opera in una dimensione sospesa tra il fantasy e la rievocazione storica.

  • Tensione drammatica: La luce lunare e la nebbia creano un’ambientazione carica di tensione e di mistero. Le regine sembrano riunite in un momento solenne, quasi una cerimonia o un rituale.
  • Elementi onirici: L’effetto “nebbia” e l’uso di tonalità sfumate e cangianti contribuiscono a un’aura onirica, come se l’osservatore fosse invitato a entrare in un racconto fiabesco o mitologico.
  • Possibile lettura simbolica: Le quattro regine potrebbero rappresentare diverse virtù, diversi regni o persino gli archetipi del femminile (la madre, la guerriera, la sovrana, la mistica). L’opera lascia spazio all’immaginazione dello spettatore, invitandolo a riflettere sul ruolo del potere, della femminilità e del mistero.

5. Tecnica pittorica e stile

D’Antoni adotta una tecnica a olio raffinata, con pennellate ben amalgamate e sfumature delicate, creando un effetto di grande morbidezza nei passaggi tonali.

  • Ricerca del dettaglio: È evidente la volontà di curare i particolari degli abiti, delle corone e delle armi, mentre i volti, pur mantenendo un realismo notevole, non cadono in un’iper-definizione che li renderebbe freddi.
  • Echi preraffaelliti e simbolisti: Nella resa delle figure femminili, nella loro regalità idealizzata e nella scelta di atmosfere notturne e sognanti, si avverte un richiamo ad alcuni movimenti ottocenteschi (preraffaelliti, simbolismo). Tuttavia, l’artista reinterpreta questi elementi in chiave moderna, arricchendo il tutto con una sensibilità contemporanea.
  • La poetica del “Dolce Stil novo”: La denominazione con cui è spesso associato l’artista – “pittore del Dolce Stil novo” – potrebbe far riferimento alla ricerca di una bellezza eterea, alla celebrazione della donna come creatura sublime e a un linguaggio pittorico che mescola poesia e incanto.

6. Valutazione complessiva

“Queens in the dark” è un’opera di grande impatto visivo ed emotivo. La monumentalità del formato (300×200 cm) e la cura dei dettagli pittorici immergono lo spettatore in un mondo sospeso, dove il confine tra sogno e realtà si fa labile. La scelta di rappresentare quattro regine incarna un’idea di potere femminile plurale, che può essere letto come omaggio alla forza e alla molteplicità dell’essenza femminile.

  • Punti di forza: La composizione equilibrata, l’uso sapiente dei contrasti cromatici e luminosi, la resa realistica ma intrisa di simbolismo.
  • Aspetti critici: Se da un lato la teatralità e il carattere epico costituiscono il fulcro dell’opera, dall’altro potrebbe esserci il rischio di una sovrabbondanza di simboli e riferimenti, che a un primo sguardo risulta quasi sovrastante. Tuttavia, proprio questa ricchezza visiva contribuisce al fascino onirico del dipinto, invitando a un’osservazione più lenta e contemplativa.

7. Conclusioni

Carmelo Fabio D’Antoni, con “Queens in the dark”, conferma la sua capacità di fondere un linguaggio pittorico di matrice classica con suggestioni simboliste e fantastico-medievali. L’opera si impone come un tributo alla regalità femminile, espressa attraverso una visione quasi mistica e poetica. È un dipinto che affascina per la sua atmosfera rarefatta, la sapiente regia luministica e la forte componente narrativa. Il risultato è un’immagine solenne e insieme sognante, capace di trasportare lo spettatore in un universo in cui l’estetica del “Dolce Stil novo” si manifesta in chiave moderna, celebrando la bellezza e il mistero dell’ideale femminile.